“Futaai” Perfezione dell’indaco e il cartamo

Indaco e cremisi, colori che esistono fin dall’antichità

-Citazione dal "Dizionario dei colori giapponese" di Yukio Yoshioka

Il Giappone ha una tradizione di tintura naturale che dura fin dai tempi antichi. Sono tinti indaco e tinti di cartamo. Combinando questi due colori si creano vari colori viola. Esistono cinque livelli di ombreggiatura per la tintura indaco e la tintura di cartamo. La tabella seguente mostra i 25 colori dei due indaco classificando nel dettaglio queste tonalità.

Origine della tintura dell’indaco

L’indaco è una tintura molto conosciuta anche in Italia. Questo metodo di tintura viene portato dalla Cina in Giappone circa 300 anni fa. Ma l’origine è in India dove lo utilizzavano dal XVI secolo insieme alla coltivazione dell’erba indaco.

La pianta dell’indaco utilizzata in Giappone è il Polygoum tinctorium, una pianta appartenente alla famiglia delle Polygonaceae, importata dalla Cina nel V-VI secolo. In India, invece, viene utilizzata una pianta chiamata Indigofera tinctoria.

Origine della tintura del cartamo

Il Rosso antico viene letto come Beni e Kurenai in Giapponese. Questa pianta del colore rosso, il cartamo, è originaria dell’Etiopia e dell’Egitto e fu portata nell’ovest della Cina lungo la Via della Seta intorno al 200 a.C. A quei tempi, in Cina, veniva già utilizzato come cosmetico dalle donne della famiglia reale. Tutti sarebbero rimasti colpiti dal colore rosso.

Arrivò in Giappone nel V secolo e veniva già utilizzato come colorante. Quando i fiori vengono raccolti, sono ancora di colore arancione, ma il pigmento giallo viene lavato via strofinando i petali in acqua. Successivamente, viene aggiunta la liscivia di paglia (acqua ricavata dalla cenere della paglia bruciata), che ha una componente alcalina, per produrre un pigmento rosso.

“Futaai” perfezione della loro gradazione

Un colore viola ottenuto combinando indaco e cartamo è chiamato Futaai vengono prodotte varie tonalità a seconda della concentrazione di ciascun colorante.

La tecnologia di tintura giapponese fece enormi progressi nel periodo in cui fu finalmente istituito un governo unificato nel V secolo. Questo grazie ai maggiori scambi con la Cina e la Corea.

Il procedimento di tintura prevede che si tinga prima l’indaco e poi si immerga il rosso nella soluzione colorante. Il colore rosso deriva dal fatto che se lo metti in un colorante alcalino contenente carbone, rilascerà il pigmento. Innanzitutto, l’indaco viene tinto nel colore desiderato e la luminosità del viola viene regolata stratificando il cartamo.

Questi due colori indaco erano anche un colore di moda tra la gente della dinastia Heian (intorno al 980), e tutti li adottavano come colori a strati per i loro kimono. Sei Shonagon, un famoso poeta di quell’epoca, scrisse della bellezza di questi colori nel suo Pillow Book. Era incorporato negli abiti di tutti i giorni non solo per le donne ma anche per gli uomini, più giovane era il giovane, più era rosso-viola, e più invecchiavano, più diventava rossastro. Ricorda lo splendido periodo Heian, quando abiti e colori venivano usati in modo diverso a seconda del TPO.

Che cos’è Armocromia?

Perchè parliamo di questa cosa?

Oggigiorno il nostro shopping è molto basato a tutte le informazioni che
arrivano da Social, pubblicità, e spesso non siamo consapevole di essere confusi, ma viene convinto da queste info.
Vorrei offrire un acquisto ma un esperienza diversa da quello che passiamo di solito.

Dedichiamo il primo step per circa 30min – 1ora di consulente d’immagine (Armocromia) per scoprire la propria identità unica.
Lavoriamo insieme con il cliente per comprenderne la personalità e lo stile. Durante questa consulenza, la consulente aiuterà il cliente a identificare i colori che meglio si adattano alla sua carnagione, al colore dei capelli e al gusto personale.

Dopo di chè cominciamo a costruire un capo adatto ad ognuno, con la palette di colori giusti e personalizzati.
Non sarà un acquisto rapido e semplice, ma sarà un’esperienza di moda davvero unica e profonda.

Cos’è Analisi del colore personale?

L’Armocromia è una disciplina che studia la temperatura della pelle, insieme al mix cromatico del volto, dei capelli e degli occhi ed è in grado di individuare la palette di riferimento che più esalta la bellezza naturale dei nostri tratti, il nostro fascino e la nostra unicità. È un criterio che cerca di superare la dicotomia bello/brutto e si orienta verso un approccio che punta a coniugare estetica e benessere.

In pratica, l’Armocromia ci permette di capire quali sono i colori che ci donano maggiormente, non solo per quanto riguarda l’abbigliamento ma anche trucco e colorazione dei capelli. Esiste una tecnica secondo la quale ogni persona può trovare la sua palette di colori perfetta per abbigliamento, make-up e colore di capelli.

Si individua quattro stagioni cromatiche che rimandano ai colori che si trovano in natura nelle varie stagioni e che sono Inverno, Estate, Autunno e Primavera. Di queste 4 stagioni, due sono composte da colori freddi (Inverno e Estate) e due da colori caldi (Autunno e Primavera). Ogni stagione è poi suddivisa in 4 sottogruppi.

Metodo 16 x 4

Il metodo 16×4 di Armocromia è un sistema di analisi cromatica avanzato e inclusivo che può essere letto come un ampliamento del classico metodo a 16 stagioni.

Sono divisi in base:

  1. Sottotono Il tanto chiacchierato Sottotono altro non è che la temperatura dei nostri colori e tale temperatura si misura in una scala che va dal freddo al caldo. Un colore ha temperatura fredda se contiene del blu, viceversa è caldo se contiene del giallo. La nostra pelle può dunque avere sottotono più o meno freddo oppure sottotono più o meno caldo ma mai neutro.
  2. Contrasto – Il Contrasto è il rapporto fra i valori di Pelle, Occhi e Capelli. Più il tono di queste tre componenti si assomiglia, meno contrasto ci sarà e, viceversa, quando uno dei 3 elementi ha un tono molto diverso dagli altri 2 il contrasto sarà più alto.
  3. Intensità – L’intensità è la saturazione del colore cioè quanto un colore sia carico e acceso. Si misura in una scala che va dal brillante (bright) allo smorzato (Soft). E una delle caratteristiche che può rendere intensi i nostri colori è proprio il contrasto che abbiamo visto prima!